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In giro per Fasano e dintorni con l’assessore Palmariggi

Dal ricchissimo centro storico alle Case Bianche, un piccolo nucleo di pescatori. Ecco come ci accolgono i fasanesi.

Tanta pazienza e calda accoglienza. Così ci danno il benvenuto i fasanesi, rappresentati nel nostro ingresso in città dall’assessore al Turismo e Politiche Giovanili, Pier Francesco Palmariggi. Uno dei rappresentanti della Giunta guidata dal sindaco Francesco Zaccaria.

Assessore, eccoci! Sono un turista curioso, che non conosce il vostro territorio e in questo istante sono arrivato a Fasano. Lei sarà un perfetto Cicerone. Dove mi accompagna tanto per cominciare? 

“Le darei subito appuntamento nel centro della città, nella piazza principale di Fasano intitolata al patriota e poeta fasanese Ignazio Ciaia, primo presidente della Repubblica Partenopea del 1799. Lastricata in pietra bianca con al centro lo stemma civico, è punto di riferimento e di ritrovo per tutti i fasanesi. Di qui si dipartono le principali vie cittadine: via del Balì, che accede al centro storico, Corso Garibaldi in fondo al quale si scorge il mare, Corso Vittorio Emanuele, l’antica Via Maggiore con chiese, dimore storiche e “case alla fasanese”, e Via Carlo Alberto, una stradina pedonale alberata che scende verso il Parco della Rimembranza, vero e proprio, polmone verde della città. Su Piazza Ciaia si affacciano il Palazzo Municipale con la maestosa facciata neoclassica, diversi palazzi signorili e la Torre dell’Orologio, storica sede settecentesca del Governo cittadino”. 

Proseguiamo questo viaggio. Dove mi porta ancora?

“Visto il caldo torrido, cederemmo alla tentazione di addentrarci all’ombra delle vie del centro storico. Incamminarsi nel nucleo urbanistico più antico di Fasano, significa scoprire, in un’atmosfera di assoluta tranquillità, un dedalo di viuzze con angoli molto suggestivi: archi e muri imbiancati a calce, scale e balconcini, case alla fasanese ed eleganti palazzotti che fronteggiano le stradine, ancora tutte lastricate con le chianche, le lucide basole in pietra, levigate dal passo dei tempi. Imboccando via del Balì, si incontra il grande portale barocco in pietra gentile, l’ “arco del Cavaliere”, testimonianza della secolare signoria sulla città dei Cavalieri di Malta. A pochi passi Largo Seggio, il cui angolo inquadra la bellissima facciata tardo rinascimentale della Chiesa Madre di S. Giovanni Battista che incanta per la sua eleganza e il suo pregiato rosone”.

Adesso ho un po’ fame e sete. Ci sono dei piatti e dei vini particolari che mi può suggerire?

“La cucina fasanese è ricca di tradizioni secolari che, da sempre, esaltano i prodotti tipici del territorio e della dieta mediterranea: i legumi, il grano duro per la “pasta fatta in casa”, l’olio extravergine di oliva, le verdure, gli ortaggi e i pomodori (quelli della “Regina” sono una vera prelibatezza: vengono coltivati nei nostri terreni salmastri litoranei, da Torre Canne fino ad Egnazia, lungo l’antica via Traiana). D’altro canto lo spessore qualitativo della ristorazione di questo territorio è consolidato e riconosciuto da cittadini, viaggiatori e riviste specializzate. Dalla marina alle propaggini collinari della Valle d’Itria, nei ristoranti e nelle trattorie si può gustare una gastronomia di qualità ed eccellenza, che ha saputo accostare i piatti e i vini della cucina semplice locale a quelli del gourmet internazionale”.

Adesso ho voglia di un bagno rinfrescante in un posto poco frequentato. E se conosciamo bene la cultura della pazienza e dell’accoglienza tipica delle vostre terre, lei non si spazientirà e sono sicuro che mi accompagnerà in una spiaggia un po’ particolare. Dove andiamo?

“Per la varietà della costa fasanese, potremmo scegliere una caletta tra le scogliere di Savelletri, tipico villaggio di pescatori, oppure un lido dell’arenile sabbioso di Torre Canne, località famosa per le sue Terme. Il nostro litorale, che da dodici anni si fregia della prestigiosa Bandiera Blu, viene letteralmente preso d’assalto. Se devo scegliere, la porterei alle “Case bianche”, un piccolo nucleo abitativo di pescatori a ridosso di una scogliera che offre scorci suggestivi e panorami marini accattivanti. Un tuffo in una caletta poco frequentata e il profumo del mare ci rigenererà”.

UN TERRITORIO INCREDIBILMENTE VASTO

E RICCHISSIMO DI STORIA, NATURA, CULTURA.

Ora penso sia il momento di lasciarci e mi piacerebbe visitare anche i posti limitrofi. Come vanno i rapporti tra vicini? 

“La posizione strategia di Fasano, collocata al centro delle province di Brindisi, Bari e Taranto e il valore del territorio nel suo complesso, impreziosito dalle varietà paesaggistiche, esalta anche i rapporti con i centri vicini con cui c’è affinità amministrativa, ma soprattutto storica, culturale e territoriale. Le nostre località collinari, Selva, Laureto e Canale di Pirro, ci legano alla Valle d’Itria, a Locorotondo, a Martina Franca, Castellana e Putignano e al paesaggio dei trulli, delle grotte e dei muretti a secco, beni valorizzati anche dall’UNESCO. La marina fasanese si unisce a Monopoli, a nord, con la piana degli ulivi secolari ed Egnazia, la più grande area archeologica della Puglia, porto di grande importanza in epoca romana. A sud, le frazioni fasanesi di Pezze di Greco, Speziale e Montalbano e, più verso la costa, il Parco naturalistico delle Dune Costiere legano il nostro territorio a quello della vicina Ostuni, con un paesaggio tra i più interessanti del Sud Italia, fiore all’occhiello per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Gli oliveti secolari, la via Traiana, i siti archeologici e di rilevanza storico-culturale, le masserie fortificate, i frantoi ipogei, le lame, gli insediamenti rupestri, i trulli e i centri rurali e costieri costituiscono un patrimonio straordinario dove la condivisione di tanta bellezza smorza i campanilismi e favorisce la cooperazione”.

Quali sono i punti di forza del vostro turismo e i fattori che ne hanno determinato lo sviluppo?

“Senza la posizione strategica di Fasano e le bellezze di questo territorio non ne staremmo neanche a parlare. Ma il Turismo non è mera contemplazione del bello, piuttosto sviluppo economico di una destinazione. Per questo occorre aver edificato un sistema. Qui c’è e ha uno spessore rilevante: attrattori culturali, paesaggistici e ambientali di inestimabile valore e strutture ricettive di assoluta eccellenza”.  

Quali sono gli aspetti su cui puntare in futuro?

“Disponiamo di una ricchezza di contenuti da fare invidia a qualunque altro territorio, dalla qualità dell’accoglienza alla bellezza del patrimonio che possediamo. Dobbiamo concentrarci sull’opportunità di mettere in rete i luoghi e in circolo le persone per aumentare la nostra forza attrattiva. Per farlo abbiamo già evidenziato gli obbiettivi e la tabella di marcia. Servono servizi efficienti e innovativi. Dobbiamo continuare a migliorare la fruizione di tutto quello che questo territorio è in grado di offrire, e rendere sempre più efficace l’orientamento dei viaggiatori affinché ciò avvenga”.