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Un gioiello del romanico nella vallata

La Chiesa di Barsento

La chiesa di Barsento è un edificio che sorge nel territorio rurale di Noci. La costruzione si erge in posizione dominante su un promontorio affacciato su un canaletto, detto “di Pirro” a 441 metri di altezza sul livello del mare a circa sei chilometri dal centro abitato, un’ampia vallata che precede la ben più nota selva di Fasano. Il toponimo Barsento, infatti, indica un luogo alto e forte.

L’esame della struttura della chiesa e la lettura critica dei recenti studi stabiliscono che l’edificio vada collocato in età medievale, intorno ai secoli XI o XII. Essa rappresenta un raro esempio di edificio ben conservato in stile romanico a forma basilicale. La sua storia comincia nel 591, quando i monaci di Sant’Equizio la costruirono per volere di papa Gregorio Magno. Oggi le pareti imbiancate a calce e il piccolo campanile ancora funzionante rappresentano la cornice perfetta per le cerimonie religiose e, in particolare, matrimoni.

Si tratta di un’importante testimonianza dell’architettura romanica rupestre che attesta l’applicazione originale della pratica tradizionale delle costruzioni in pietra a secco alle forme dell’architettura religiosa. Essa sorge in un territorio le cui testimonianze risalgono indietro fino all’età del bronzo. L’abbazia fu edificata in posizione strategica, sulla sommità di una collina che domina un’ampia vallata, segnata dalle vie di comunicazione che collegavano l’area adriatica a quella ionica. Si suppone, dunque, che il luogo sia stato abitato da popolazioni messapiche.

In una dolina nei dintorni sono stati ritrovati resti di una fattoria romana datati tra il III e il I secolo a.C., mentre nella Grotta della Madonna sono state rivenute monete romane. Nel medioevo la chiesa ha ospitato una comunità monastica attorno alla quale si è sviluppata una consistente comunità rurale. Un grande sepolcreto medievale è venuto alla luce alle spalle della chiesa, dal quale sono emersi i resti di maschi adulti e bambini, ma anche donne, su cui sono stati riscontrati segni di interventi chirurgici. Varie sepolture sono state trovate anche all’interno della chiesa.

La presenza di un elemento autoctono pre-romanico, ovvero l’architettura dei trulli e la copertura a chiancarelle, ha fatto supporre a Francesco D’Andria che l’origine della chiesa fosse da far risalire alla dominazione longobarda. Al contrario, la studiosa Gioia Bertelli ha sostenuto la tesi che l’epoca di edificazione fosse dilatabile ai secoli XI-XII, come già specificato.

La chiesa ha un impianto irregolare a tre navate, concluse da absidi di diversa ampiezza e con volte a botte sostenute da pilastri di dimensioni differenti. Gli affreschi alle spalle dell’altare confermano la datazione suggerita da Bertelli.

La chiesa ha una facciata a tre cuspidi sormontata da un campaniletto a vela. I tetti delle navate sono spioventi e ricoperti di chiancarelle secondo la tecnica costruttiva dei trulli. La porta d’ingresso è preceduta da un protiretto a pianta quadrangolare. Le tre absidi a forma semisferica sono anch’esse esternamente ricoperte dalle tipiche chiancarelle.

La chiesa di Santa Maria di Barsento è piccola, ma suggestiva, pronta a fare da scenario romantico per i vostri eventi.