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La chiesa madre di Noci

La chiesa madre di Noci, oggi parrocchia Maria Santissima della Natività, si affaccia su Piazza Plebiscito e fu per anni il fondamentale polo di attrazione che indusse la popolazione nocese a darsi un’organizzazione urbana.

Secondo la tradizione, essa fu fatta costruire nel 1316 dal Principe di Taranto Filippo I d’Angiò, in onore della Beata Vergine della Natività appunto. La data di costruzione dell’edificio è tuttavia incerta, i primi documenti che ne parlano risalgono al 1180, quando l’arcivescovo di Bari riconobbe la chiesa sotto la giurisdizione del vescovo di Conversano.

Secondo la diceria popolare, la chiesa venne costruita di fianco a un albero di noce nel punto in cui il Principe ebbe un’apparizione della Vergine. In realtà, l’intitolazione deriva dalla raffigurazione della Vergine Maria abbellita con canestri di noci. L’interno è a tre navate e conserva numerose opere d’arte in tela e in pietra, tra cui la Madonna in trono col Bambino, attribuita allo scultore Stefano da Putignano, il polittico lapideo del XV secolo di Nuzzo Barba nel transetto, in pietra locale dipinta e diviso in due registri, e la statua di San Rocco, santo patrono di Noci, oltre che dei santi Pietro e Paolo, Antonio e Domenico.

Successivamente alla sua costruzione la chiesa subì numerose modifiche come quelle apportate durante la dominazione angioina da Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona nel 1470. Nel corso dei restauri effettuati nel 1718 sotto il vescovo Filippo Meda, anche gli edifici circostanti la chiesa vennero modificati o inglobati.

Della chiesa originaria, costruita in stile gotico, resta soltanto una parte della Cappella della Trinità. La facciata era anticamente realizzata appunto in stile tardo-gotico, ma tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, a causa della costruzione delle navate laterali, essa venne innalzata e vennero aggiunte finestre ovali che ne modificarono parzialmente l’aspetto. Infine, nel 1826 si completò la trasformazione del prospetto con l’aggiunta di un timpano con tre statue poste ai vertici, che conferì alla struttura l’odierno aspetto neoclassico.

Nella parte centrale della facciata è presente un grande portale, risalente al 1470, sormontato da una lunetta in cui è possibile notare Cristo che incorona la Beata Vergine.

La struttura esterna della chiesa è completata dal campanile alto 35 metri, fatto costruire tra il 1758 e il 1761 da maestranze nocesi. Tuttavia, esso fu colpito diverse volte da una serie di fulmini.

Nel presbiterio, come si diceva, alle spalle dell’altare maggiore è situato un polittico in pietra locale e legno della fine del XV secolo, commissionato da Giulio Antonio Acquaviva d’Aragona e composto da nove statue lapidee di pregevole fattura.